Vini e cantine dell’Oltrepò Pavese, un viaggio fra le Valli

L’Oltrepò Pavese: pianura, collina e montagna. La parte di territorio che più interessa questo percorso enologico, è però quella che riguarda le Valli dei vini e delle cantine dell’Oltrepò Pavese.

La Valle Coppa ha come centro principale è Casteggio, conosciuta per la battaglia in cui il console Marcello sconfisse i Celti e per il passaggio di Annibale. Passando da Fortunago (uno dei borghi più belli d’Italia), fino a Borgo Priolo. Ma è proprio da Casteggio che arriva la prima testimonianza di coltivazione di viti in Oltrepò: tralci preistorici sono stati rinvenuti in questa zona.
La Valle Scuropasso passa dalla pianura di Broni, fino alle prime colline dell’Appenino Ligure.
La Valle Versa percorre la via Emilia da Stradella, città del miccone, ma anche il Cammino di San Colombano, passando da Canevino. E’ la vallata degli spumanti e dei vini bianchi.
In queste valli troviamo le eccellenze vinicole dell’Oltrepò Pavese. Parlare di tutti vini pavesi, sarebbe un’impresa assai lunga, quindi ho pensato di concentrarmi sui miei preferiti!

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La mia top 4 di vini oltrepavesi

I vitigni più presenti sul territorio sono circa una dozzina, tra cui Barbera, Croatina, Malvasia, Moscato Uva Rara e Cabernet Sauvignon. Il territorio vanta una sola DOCG: l‘Oltrepò Pavese Metodo Classico, ma anche svariate DOC.

Buttafuoco storico

L’area di produzione di questa DOC è compresa fra i comuni di Stradella, Broni, Canneto Pavese, Montescano, Castana, Cigognola e Pietra de’ Giorgi. Il nome del Buttafuoco deriva dal dialetto “buta me l feug”, che significa ‘riscalda come il fuoco’, per rifarsi al carattere forte e alla struttura importante di questo vino. Colore rosso rubino con sentori di frutta rossa, talvolta anche speziati; è corposo e perfetto se abbinato a carni rosse e selvaggina.

Poggio Rebasti e Vigna Pitturina
Siamo a Montescano e per trovare l’origine di questa tradizione familiare, occorre fare un salto indietro nel tempo, precisamente nel 1800, quando Pietro Rebasti iniziò a produrre vino tra le colline pavesi. La cantina storica di invecchiamento, è la stessa che veniva utilizzata alla fine dell’ 800 ed è un magico luogo completamente interrato, caratterizzato da un’umidità naturale e costante durante tutto l’anno per produrre i tradizionali vini dell’Oltrepò Pavese.

Cristina Rebasti mi racconta di come il sole giochi un ruolo fondamentale nella produzione di questo vino; l’esposizione a sud delle vigne fa si che le meravigliose colorazioni che assumono i grappoli, si riprendano nel fuoco che divampa nei calici di Buttafuoco. Tra gli aneddoti di cui mi parla, mi resta impresso quello del suo battesimo in vigna: ricordi legati alla nonna e alla famiglia in generale, alle cadute vestita di tutto punto tra un filare e l’altro e alla fierezza di possedere un vigneto che non sbaglia mai un’annata. La vigna Pitturina rifà il suo nome all’intensità del colore del vino, talmente intenso che lo si usava per dipingere, dettaglio che si può vedere anche sull’etichetta del loro prodotto di punta. Nonostante lavori differenti e distanze, la passione che ha questa famiglia, li fa sempre ritornare a Casa, insieme e uniti per portare avanti le tradizioni nelle cantine dell’Oltrepò Pavese.

Poggio Rebasti
Frazione Poggio Rebasti
Montescano (PV)
E-mail: info@poggiorebasti.it

Bonarda dell’Oltrepò Pavese

La Bonarda è il nome del vitigno, ma anche del vino, prodotto però da tutt’altra varietà, la Croatina, chiamata Bonarda nell’Oltrepò Pavese. Spesso vinificata in versione frizzante, per molto tempo è stata considerata un vino popolare: era visto come rosso da tavola e da osteria. In effetti si abbina perfettamente alle classiche ricette lombarde, dal risotto con la pasta di salame fino alla cassœula. Le caratteristiche organolettiche principali della Bonarda sono la struttura, una certa morbidezza e un bel tannino. Per questo è considerato uno dei migliori vini dell’Oltrepò Pavese.

Riesling Oltrepò Pavese

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I vitigni che rientrano nella composizione del vino Oltrepò Pavese Riesling DOC sono Riesling renano, Riesling italico, Pinot nero, Pinot grigio, Pinot blanc max. Due vitigni per un vino, che, pur condividendo lo stesso nome, presentano caratteristiche morfologiche ed enologiche molto diverse tra loro. Parlando di Riesling si pensa subito ai vini tedeschi, alsaziani e austriaci. Il Riesling italico affonda le sue radici in Oltrepò tra il XIX e il XX secolo, di pari passo con il Pinot Nero. E’ un bianco semplice di colore giallo paglierino, con profumi fruttati. Il sorso è scorrevole, leggero, fragrante e fresco. Perfetto con il pesce.

Sangue di Giuda

I vitigni idonei alla produzione del Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese DOC sono Barbera, Croatina, Uva rara, Vespolina e Pinot nero. Il Sangue di Giuda è di una particolare versione da dessert dell’Oltrepò Pavese Rosso.Si presenta di colore rosso rubino carico, con riflessi violacei; l’aroma ha una fragranza di spezie e frutta fresca e offre un gusto dolce. La leggenda narra che Giuda, si fosse pentito dell’aver tradito Gesù, che, in segno di perdono, lo fece resuscitare, precisamente a Broni. Giuda si salvò  dai cittadini che lo avevano riconosciuto, grazie a un dono: compì un miracolo che risanò le viti locali dalla malattia che le aveva colpite. Per ringraziarlo, i viticoltori gli dedicarono il nome di questo vino. ancora oggi è un vino molto ricercato nelle cantine dell’Oltrepò Pavese.



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