Dolomiti friulane: una storia da non dimenticare

Era uno dei miei weekend fuori porta, quando mi ritrovo circondata dalle Dolomiti. Non è l’inizio di un poema della letteratura italiana, ma è quello che mi è capitato qualche sabato fa. Il parco delle Dolomiti friulane è un bene patrimonio dell’UNESCO e non riesco a rimanere indifferente dinnanzi a questa meraviglia. Tra il Piave e il Tagliamento si innalzano questi giganti che oggi sono meta ambita per gli amanti di escursioni e trekking. La giornata non è delle migliori, ma quella nebbiolina e le nuvole non recano danni al fascino dell’ambiente che mi circonda.

Tour delle Dolomiti friulane

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ph credit Dolomiti.it

Il tour inizia al Lago di Barcis, punto sosta per la notte. Sembra fatto apposta, ma ogni volta che ci fermiamo in macchina a dormire, viene giù il diluvio. Meno male che abbiamo fatto l’upgrade dalla tenda mi viene da pensare. Tornando al nostro itinerario, devo dire che questo piccolo lago incastonato fra le montagne, ha dei colori incantevoli, malgrado le condizioni meteo. Siamo nel cuore della Valcellina e quello che vedo davanti ai miei occhi è un lago artificiale. Le montagne che lo circondano sembrano formare un grande canyon e lo spettacolo è davvero suggestivo.

Anche l’atmosfera suggestiva ha contribuito ad accompagnare l’itinerario fra quelli che sono stati i paesi colpiti dal disastro del Vajont. La nebbiolina di dirada fino a mostrare quello che resta dopo la tragica notte del 1963. La frana del Monte Toc finì nella diga, causando uno tsunami che rase al suolo tutto quello che trovò sul suo cammino. Oggi restano dei piccoli paesi, praticamente disabitati e i segni di quella che è stata una tragedia.

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Si prosegue verso Longarone, il paese del gelato (così mi dicono, ma non capisco bene perchè). Siamo ora in provincia di Belluno, in Veneto, in un paese dalle origini romane, come si evince dai ritrovamenti archeologici ritrovati a Fortogna. Quello che mi colpisce di più è la chiesa di Santa Maria Immacolata, realizzata dopo che il paese venne spazzato via nel 1963. Un’opera controversa che fi centro di pareri discordanti, ma che alla fine vide la luce grazie all’architetto Giovanni Michelucci. Un’ellisse fatta di platee che si arrampicano sulle pareti, proprio come erano quei piccoli paesi che dopo il tragico evento non ci sono più. Credo sia stato l’edificio più evocativo di tutta la valle.

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Cosa mangiare nelle Dolomiti friulane

L’alimentazione locale è sempre stata povera, basata sui frutti della terra e sull’abilità delle donne che cucinavano. Formaggi, polenta, carne e uova erano ciò che gli abitanti avevano a disposizione e ancora oggi sono alla base dei piatti tradizionali. Il frico, ad esempio è formaggio fritto insieme a delle patate che risulta essere molto croccante all’esterno e soffice all’interno.

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ph credit Miss Claire

Vanno per la maggiore le zuppe, un ottimo modo per scaldarsi, sfruttando ciò che la natura ha da offrire. Ad esempio, la zuppa di ortiche è un must di stagione, magari con un bel soffritto a base di lardo. Per concludere in dolcezza, non può mancare il pan dolce, una sorta di french toast, dove il pane viene inzuppato nelle uova sbattute, passato in padella con dell’olio e cosparso di zucchero. Non male come merenda, che dite?



32 thoughts on “Dolomiti friulane: una storia da non dimenticare”

  • Longarone la associo sempre alla tragedia del Vajont. Non ci siamo mai stati in queste zone delle dolomiti, e credo invece che Si debbano visitare al più presto. .. soprattutto per assaggiare la zuppa di ortiche!

  • L’estate scorsa ho avuto un assaggio di Dolomiti friulane, sono stata sul Lago di Barcis: esperienza da ripetere! Se hai poco tempo, l’ideale è provare il trenino che ti porta in giro per il paese.

    • Bellissimo! Forse questo non essendo ancora un periodo turistico, non aveva ancora tutti i servizi presenti, ma se dovessi ritornare, lo proverò!

  • Il Lago di Barcis sembra davvero uscito da un libro di favole… colori così sembrano troppo belli da essere veri! Peccato solo per il brutto tempo!

    • Posso dire che è stato comunque molto bello, nonostante di solito il brutto tempo mi deprima molto1

  • Luoghi incredibilmente belli e ricchi di suggestione, per ricordare anche un evento tragico del passato ma guardando al futuro
    tornando al cibo , il tortino di patate e formaggio deve essere buonissimo

    • Mai dimenticare la storia, fa parte anche del presente, non solo del passato. E per quanto riguarda il tortino, be, una meraviglia!

  • Che posti pazzeschi! per me che amo fare trekking è un sogno, le Dolomiti lo sono sempre ma quelle friulane hanno un non so che di magico. E sicuramente si mangia da Dio ahahah

  • Deve fare davvero un certo effetto essere in quei luoghi colpiti dalla tragedia del Vajont. Devo ammettere tuttavia che il tuo giro è molto interessante, posti incantevoli quelli delle Dolomiti e per quanto riguarda il cibo…mi ispira molto il frico.

    • Il mio preferito il frico! Si, devo dire che è stata un’esperienza provante quella del visitare luoghi così carichi di storia.

  • Le dolomiti friulane sono pazzesche! Le ho viste una volta sola di passaggio ma mi sono rimaste totalmente nella mente! Sono meno famose di quelle trentine o bellunesi ma assolutamente non hanno niente di meno rispetti ad esse!

    • Esatto! Infatti ho particolarmente amato il loro aspetto ‘meno turistico’ e più autentico!

  • Ho visitato la diga del Vajont e Longarone qualche anno fa ed è stata una esperienza emozionante ma angosciante. Pensare a tutta la gente morta in quella tragedia mi ha fatto venire un magone che non ti dico.

  • Davvero molto interessante la tua avventura tra le Dolomiti, solo uno dei luoghi più suggestivi d’Italia

  • A volte ci si dimentica che esistono anche le Dolomiti Friulane, e invece come il Lago di Barcis, è un’idea di viaggio da non sottovalutare, visto gli stupendi contrasti di colori. Bella idea.

    • Verissimo, io non avevo mai sentito parlare di questo lago, ma appena l’ho visto ho detto: wow devo andarci!

  • Che bella zona d’Italia che non conosco per niente, a parte purtroppo per la famosa tragedia.
    Devo dire che le tue foto e i piatti fanno davvero venire voglia di venire da quelle parti e fare una bella mangiata di prodotti tipici!
    Grazie per gli spunti!

  • Sono stata diverse volte da quelle parti, del resto non sono lontane da casa, anche se non proprio rapidissime da raggiungere. In Valcellina c’è anche una bella gola che si può visitare, partendo proprio da vicino a Barcis. Erto e Casso sono poi due moumenti alla tenacia umana di queste valli e anche due piccoli borghi molto pittoreschi. La tragedia del Vajont ha profondamente colpito questa terra, ma i friulani e i veneti di montagna sono gente dura, che sa riprendersi con le proprie forze. E sì, confermo che si mangia bene, semplice, ma saporito! 🙂

    • Concordo su tutto quanto hai detto. Si percepisce la forza sui volti delle persone e anche nei singoli edifici rimasti o ricostruiti. Un’esperienza da ripetere per visitare ciò che mi consigli allora!

  • Che bello leggere un articolo sul Friuli, di solito siamo abbastanza snobbati e dimenticati. Poco conosciuto a molti ma di meraviglie e perle nascoste questa terra ne ha tante. Se ritorni da queste parti ti consiglio di mangiare la pitina, la puoi trovare anche a Barcis.

  • Che bello questo tuo tour! Veramente emozionante! Amo follemente la montagna e le escursioni ma nonostante ciò non sono ancora mai riuscita a vedere le Dolomiti friulane. Dopo la lettura del tuo articolo penso che inizierò seriamente ad organizzare anche io un tour in queste zone. Grazie per i consigli!

    • Mi fa sempre piacere poter dare spunti utili! Spero ti possa piacere quanto è piaciuta a e quella zona perchè davvero merita una visita!

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