Dormire in un eremo: la mia esperienza a Camaldoli

Avete mai pensato di dormire in un eremo? Io ci pensavo già da un po’ di tempo e ho trovato la soluzione a tutti i miei dubbi nell’eremo di Camaldoli, in Toscana. Un luogo di pace, immerso nella natura che offre anche bellissimi percorsi nel Parco delle Foreste Casentinesi.

Camaldoli è più una zona che una precisa località. Siamo in provincia di Arezzo, nel luogo che deve il suo nome al conte Maldolo, che donò a San Romualdo (il fondatore dell’ordine camaldolese), il territorio su cui venne edificato l’eremo. Le leggende sono sempre parte integrante dei luoghi mistici. Oltrepassando il grande portone d’ingresso si noterà, appena dopo il cortile, una zona chiusa con un cancello. Si tratta delle celle riservate ai monaci, disposte in fila e proiettate verso il cielo. E’ un luogo di silenzio e di preghiera. Molti, però, vengono a Camaldoli per i bellissimi sentieri all’interno del Parco delle Foreste Casentinesi. La comunità di monaci ospita ad offerta nella foresteria dell’eremo i camminatori e chiunque voglia trascorrere qualche giorno in un clima quasi surreale.

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L’esperienza di dormire in un eremo

La foresta di Camaldoli fa parte dell’Appennino tosco-romagnolo e ha visto fiorire questa comunità nel 1012. Il Monte Penna è uno dei monti più i belli del parco. Dalla cima è possibile godersi un panorama incredibile fino alla Diga di Ridracoli, con il suo lago. Nelle giornate più limpide è possibile vedere anche la riviera romagnola. E’ raggiungibile dall’eremo di Camaldoli attraversando sentieri immersi fra gli alberi.

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Ma com’è dormire in un eremo? E’ un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. Ho trascorso tre giorni in questo luogo e ho potuto vedere e vivere con i ritmi dei monaci, scanditi da silenzi, semplicità e tanti sorrisi. Trovarsi completamente in mezzo alla natura, mi ha dato modo di ascoltare i suoni che mi circondavano. Ammetto che inizialmente ne ero un po’ inquietata e ad ogni minimo rumore sobbalzavo nel letto della mia cella. Passavo la giornata a camminare per il Parco e la sera mi ritiravo a leggere e a consumare la mia semplice cena (le immancabili scatolette di tonno e fagioli).

Camaldoli e i sapori locali

Camaldoli è anche buon cibo, non solo vita monastica. Lo dimostra il fatto che appena finito il mio ritiro, sono andata al ristorante a provare un po’ di leccornie locali. La vera schiacciata di Camaldoli viene prodotta dalla Famiglia Tassini dal 1890, sino ad oggi. La tradizione iniziò proprio per voler sfamare i pellegrini diretti all’eremo. Oggi la si trova farcita con ogni meraviglia: dalla finocchiona, pancetta del casentino o accompagnata a del cinghiale. Quello che non mi scorderò mai è però il piatto di ravioli di castagne con sugo di salsiccia e crema di latte. Un piatto di una bontà incredibile grazie alle buonissime castagne del posto.

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Dormire in un eremo: si o no? Io vi consiglio quest’esperienza. Staccare da tutto e tutti (social compresi) di tanto in tanto non fa di certo male!



31 thoughts on “Dormire in un eremo: la mia esperienza a Camaldoli”

  • Ciao! Ho letto con molto interesse il tuo articolo, in quanto ho avuto modo di approfondire la storia dell’eremo di Camaldoli anche grazie ai miei corsi universitari. Dev’essere stata un’esperienza davvero molto bella e che ha lasciato un bell’insegnamento! Complimenti per averla intrapresa!

    • Molto interessante aver studiato questo complesso e la sua storia durante gli studi. Me ne sarei appassionata immediatamente!

  • Sicuramente è stata un’esperienza diversa e potente, io credo che la farei con gran piacere perché non c’è nulla di più bello che scollegarsi da tutto e ritrovare i ritmi di Gaia e soprattutto entrare in contatto con sé stessi senza i “rumori” della quotidianitò.

    Che magia!

    • Sapevo che avrei riscontrato la tua approvazione! è stato proprio così, una magia…

  • Questa era una cosa che non conoscevo. Con la mia compagna, oltre che essere innamorati della Toscana cerchiamo sempre una meta che ci arricchisca culturalmente , al tempo stesso ci rilassi. Questo suo articolo è molto interessante e molto utile. Voglio ringraziarla per le preziose informazioni che saranno utili per la nostra prossima vacanza.

    • Di nulla, è un piacere essere uno spunto utile, soprattutto per quanto riguarda luoghi magici come questo!

  • Camaldoli che atmosfera, ci andavo da piccola con i miei nonni e ne ho un ricordo bellissimo , dico sempre che ci tornerò e il tuo articolo mi ha dato la spinta definitiva per farlo

  • Io sono letteralmente innamorata della Toscana e sono sempre in cerca di esperienze da fare nella regione., ma non sapevo che a Camaldoli Si potesse dormire in un eremo. Certo dovrei optare di partire da sola lasciando marito e figlia a casa. Altrimenti altro che relax e introspezione!!!

  • Non sai quante volte ho pensato di fare un’esperienza del genere . Mi piacerebbe tantissimo ! Grazie Patrizia perché il tuo racconto mi ha convinto , se mai ce ne fosse bisogno , che è proprio qualcosa da provare.

  • Conosco l’eremo di Camaldoli e lo ricordo come un’oasi di pace. Mi piace molto l’idea di dormirci, è un modo per recuperare certi ritmi e certi silenzi che ci sono necessari

  • Dormire in un’eremo è uno dei miei sogni, vivere per qualche ora l’austerità e il rigore tipico di questi luoghi. Un ottimo modo per disintossicarsi dallo stress a cui siamo sottoposti tutti i giorni. Ma vedo però che dal punto di vista gastronomico, l’austerità va a farsi benedire 🙂

  • Non posso certo dire di aver mai pensato di dormire in un eremo, ma hai ragione, dev’essere un’esperienza unica e da provare, ma decisamente senza figli!

  • Non ho mai dormito in un Eremo però l’idea mi stuzzica parecchio. Diciamo che mi piace alloggiare in location particolari e quando posso cerco sempre qualcosa di originale.

  • Mi è capitato molti anni fa di dormire in un antico convento, in una piccola celletta senza le comodità a cui siamo abituati. L’intento era un weekend di meditazione, ma troppe privazioni mi hanno spiazzato e non ci sono riuscita. Mi piacerebbe riprovare, ora che sono più “adulta” e pronta a molte altre rinunce. Bellissima la tua esperienza: sei stata bravissima.

  • La zona delle foreste casentinesi mi ispira tantissimo! Io sono toscana ma della parte nord quindi lì non sono ancora stata perché è una zona che mi è meno comoda.
    Ho notato la foto (molto invitante!) dei ravioli prima di arrivare a leggere che non erano farina del sacco dei monaci e lì per lì avevo pensato “ammazza che buoni! Ma allora non hanno solo le scatolette di tonno!…” 🙂

  • Un’esperienza unica in luogo mistico che conosco molto bene, visto che sono una casentinese doc! Hai dormito proprio nella foresterie dell’Eremo, o del Monastero?

  • Non ho mai pensato di fare una vacanza in un eremo. Certo, vivere un periodo di tempo, se pur molto breve a stretto contatto con la natura e lontano dalla tecnologia deve essere veramente molto riposante. Mi sarebbe però piaciuto vedere delle foto della stanza dove hai alloggiato.

  • Che dire, un’esperienza suggestiva e fuori dalle mete comuni! Se devo essere sincera non ci avrei mai pensato 🤣 però sono più attratta dalla tua esperienza culinaria 😋

  • Ciao, non conoscevo questo luogo. Dev’essere stata un’esperienza davvero unica. Mi piace l’idea di stare in posti un po’ isolati, dove ci si può dedicare a se stessi

  • Sicuramente un’esperienza che mi piacerebbe provare soprattutto in questo momento di forte stress che sto passando!

  • Ciao Patrizia, l’esperienza nel dormire in un eremo, mi manca. Mi piacerebbe tantissimo, da sfruttare soprattutto nel fine settimane per concedersi un momento di pausa da una vita frenetica.

  • Non so se farei un’esperienza del genere, ma mi attira molto il completo silenzio e il relax che hai così ben descritto. Di sicuro molto rigenerante.

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