Lettera a me stessa: tutto quello che non ho il coraggio di dirmi
Ho sempre molti pensieri per la testa, soprattutto ultimamente. Non sono però i soliti pensieri allegri, quelli che mi portano mille idee da voler realizzare e mille cose da voler fare. Sono pensieri un po’ più oppressivi. Una lettera a me stessa, forse è il modo per mettere tutto nero su bianco e far luce a quello che sta accadendo.

Cara Patrizia,
Ti scrivo perchè penso di dovermi sfogare. Credo di avere il bisogno di dire le cose come stanno a qualcuno che non sia Ricky, lui ormai ne avrà fin sopra i capelli. Anzi, credo sia proprio tu la persona giusta con cui parlare. Volevo dirti che forse la gente da per scontato che tu stia bene. Ti vedono sempre felice e sorridente, chi mai dovrebbe pensare che qualcosa non vada? Invece tu sai benissimo che non è così. I tuoi attacchi di panico dovranno pur essere causati da qualcosa no? Be, ora ti spiego tutto io e inizierò a parlare al plurale, così almeno sai di non essere sola.
Abbiamo lottato 29 anni per ottenere quello in cui abbiamo sempre creduto. 29 anni di porte in faccia, di decisioni sbagliate e di altre andate male. Fortuna che c’è sempre stata la famiglia con noi. Ce ne abbiamo messo di tempo, vero? Ma avevamo raggiunto il nostro obiettivo: trovare l’equilibrio. Tutti quegli anni passati da sole, non erano perchè sono una persona difficile, semplicemente perchè avevamo smesso di accontentarci di relazioni ed amicizie tossiche, che portavano solo danni. Lo sappiamo, di amico vero negli ultimi anni ce n’è stato solamente uno. Si lavorava in giro per il mondo, si viaggiava, si conoscevano belle persone, si imparavano cose bellissime che, stando dietro ad una scrivania, non avremmo mai appreso.
Oggi tutto è cambiato. Oggi non potremmo neanche sederci a quella scrivania, perchè non abbiamo il green pass. oggi non possiamo neanche sederci ad un tavolo a mangiare un panino, e se lo facciamo, magari sedute su una panchina, veniamo guardate come appestate lebbrose che non meritano di far parte della società. Ma poi, vogliamo davvero far parte di questa società? Personalmente io credo di no e tu Patty?
Ti ricordi quella volta a Praga, quando ti sei messa a piangere davanti ad un quadro di Van Gogh? Già, bei ricordi, tieniteli stretti, perchè oggi non puoi più commuoverti davanti ad un quadro in museo, non ci puoi entrare. E invece, quando andavamo sempre alla fiera del tartufo con i nonni? Anche quella, dimenticala, non la vedrai più, non ci puoi andare. Tanti sacrifici per cosa?
Quello che voglio dirti è che hai lottato fino ad ora per guadagnarti la tua libertà. Sei disposta a perderla senza lottare? Vuoi venderla al primo mercenario che passa come se fossi una mendicante senza una lira per vivere? Non credo tu voglia. Allora reagisci, prepara un piano B, hai sempre un piano di riserva, sfoderalo! Sei forte, te lo dico io che ti conosco. Sfrutta tutto ciò che hai messo insieme in questi anni. Quando sei triste ripensa a quando sei arrivata in vetta a Machu Picchu, ricordati quello spettacolo dell’aurora boreale e rivivi i momenti trascorsi con le splendide persone che hai incontrato lungo il Cammino.
Lascia perdere quello che tutti pensano e dicono e inizia a vivere la tua vita. Se resti qui ti toglieranno tutto? Sicuramente, ma ti resterà la tua famiglia, il tuo amico e ti resterà Ricky, la tua ancora di salvezza. Tutto il resto puoi trovarlo in primis dentro di te, e poi non sei un albero, non hai le radici, puoi andare dove sei libera di respirare. Fatti forza, non sei sola, se hai deciso di scrivere questa lettera a te stessa sai benissimo che ci sono io con te e insieme supereremo anche questa.
Cara Patrizia, la lettera a te stessa è bellissima.
penso di aver capito a cosa ti riferisci e immagino il disagio che al momento questo comporta, ma c’è sempre una soluzione per tutto , l’importante è avere il coraggio come hai fatto tu , di mettere nero su bianco e poi guardare avanti
un abbraccio Bru
Ti ringrazio molto per avermi capita e per non avermi giudicata, cosa che sinceramente mi aspettavo (non da te personalmente, ma in generale). Ricambio l’abbraccio con molto piacere!
Non ho capito esattamente cosa sia successo e forse l’intento era giustamente quello ma posso dirti che anche a me capita di non essere capita proprio perché mi sforzo di sorridere sempre nonostante il periodo negativo. Nessuno mi chiede come sto perché danno per scontato che io stia sempre bene e non è affatto vero. Ti mando un grande abbraccio e spero che le cose vadano meglio in futuro!
In realtà ho proprio scritto in maniera esplicita da cosa siano causati i miei attacchi! In ogni ti ringrazio davvero tanto per l’abbraccio, mi fanno sempre molto piacere!
Patrizia dopo aver letto questa lettera credo ancora di più sul fatto che tu sia una persona straordinaria. Anche io come te ho sofferto (ora molto meno) di attacchi di panico e so cosa vuol dire vedere certezze crollare, vedere sogni infrangersi, vedere nero ovunque ci si giri. Hai fatto bene a scrivere questa lettera, hai avuto modo di sfogarti e di prenderti un momento per riflettere, perché come dici tu davanti ad un sorriso tutti pensano che vada tutto bene ma non è sempre così. Posso solo dirti forza, non mollare, perché in tanti credono in te.
Ma che belle parole, sei davvero una fonte d’ispirazione per me e sentire dire questo mi fa già stare meglio. Grazie davvero!
Ogni tanto, tutti dovremmo scrivere una lettera a noi stessi per cercare di capire le nostre emozioni più profonde. Fa bene come piangere, è un pò come soffiarsi l’anima in un fazzoletto. Spero che dopo averlo fatto, tu ti senta meglio, perchè la sofferenza che emerge dalle tue parole è davvero cocente e, credimi, leggendoti sono stata male per te!
Sono d’accordo con te sul potere curativo della scrittura e confermo che ho avuto un senso di sollievo dopo aver raccontato tutto questo!
Sono d’accordo che circondarsi di persone che non ci capiscono non sia né utile né bello. Spero che ora che tu hai trovato una persona che sa starti accanto tu possa trovare equilibrio e felicità
La mia persona sicuramente l’ho trovata, ora non resta che affrontare tutto il resto!
Ciao Patrizia. Anche a me è capitato di avere attacchi di panico e voglio precisarlo subito perché voglio darti tutta la mia vicinanza . Un giorno anche io racconterò la mia storia . Sono una guerriera , me lo ripeto ogni giorno . E lo sei anche tu . Ti abbraccio
Che bello sentire tutto questo conforto da parte di persone come te, che pur non avendole mai conosciute, riescono a comprendere il tuo stato d’animo. Ti ringrazio davvero tanto!
Ciao Patrizia, inizio regalandoti un grande abbraccio e tutto il mio supporto da una persona che ha sofferta di attacchi da panico durante l’adolescenza. Purtroppo è una di quelle problematiche che se la gente non vede dall’esterno, non capisce quanto effettivamente possa ledere.
Ho capito anche la tua angoscia sul determinato punto che non hai mai esplicitato. Passerà, perché passa sempre tutto. E se non passa, sappi che ci sono altri porti dove la libertà è un sacrosanto diritto, come qui in UK che tu voglia farti pungere o meno, la libertà non viene mai minata.
Un abbraccio. <3
Ti ringrazio per non avermi giudicata innanzitutto e poi anche per il supporto morale che mi hai dato. Mi fa davvero piacere sapere che, anche se a distanza, tu possa capire quello che provo io dall’altra parte dell’Europa!