Sono nata e cresciuta mangiando i brasadè di Staghiglione. Queste ciambelle tipiche dell’Oltrepò Pavese prendono il loro nome dal dialetto locale; è, infatti, possibile tradurre brasadè in bracciale. L’etimologia non si rifà solamente alla loro forma, ma anche ad un curioso aneddoto storico. In passato venivano legate al polso dei bambini con uno spago durante le celebrazioni religiose. Le messe erano lunghe, capitava che i piccoli avessero fame e iniziassero a lamentarsi; per scongiurare questi spiacevoli eventi, si era soliti renderli mansueti grazie al cibo.
All’inizio del XX secolo i brasadè di Staghiglione vennero elevati a dono da regalare ai cresimandi. Confezionare in collane, hanno uno schema che ancora oggi viene rispettato: cinque brasadè sono rivolte con la parte piatta in un verso, altre cinque nel senso opposto e l’undicesima serve come fermaglio per chiudere il cordino di cotone.
Oggi, purtroppo, quest’usanza è andata persa, ma i brasadè si producono ancora nella vallata di Schizzola, presso la pasticceria Bernini. Le donne tirano le redini di questa realtà che dal 1920 sforna biscotti e torte che non deludono mai. Non è un caso se il nonno ogni domenica si reca direttamente sul posto a prendere un grande vassoio di pasticceria secca da gustare tutti insieme a tavola.
Dal lato pratico, i brasadè sono caratterizzati da una doppia cottura. Per iniziare, le ciambelle vengono prima bollite e raffreddate, successivamente cotte in forno per renderle croccanti e al fine di togliere l’umidità per farle conservare più a lungo. L’usanza locale vuole che a fine pasto vengano intinte in un bicchiere di Bonarda frizzante. Sono ottime in purezza, ma anche come base per una cheesecake tutta pavese.
Da non perdere la festa a loro dedicata che si tiene ogni anno a Staghiglione. Questa località di Borgo Priolo si anima ogni Lunedì dell’Angelo, momento in cui questo dolce tipico dell’Oltrepò Pavese viene celebrato con canti, degustazioni e bancarelle.
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Ingredienti per 20 brasadè
Passaggi per realizzare i brasadè di Staghiglione
Per iniziare, mescolare la farina con gli altri ingredienti. Lavorare fintanto che non si sarà ottenuto un impasto sodo e omogeneo.
Lavorare dei serpentelli di circa 10 cm di lunghezza e 2cm di diametro. Piegare e chiudere a ciambella.
Cuocere in acqua bollente e scolare quando vengono a galla avendo cura di immergerli immediatamente in acqua fredda al fine di bloccare la cottura. Scolare e far asciugare qualche minuto su un canovaccio.
Infornare per 45 minuti a 170° in forno preriscaldato.
Dosi variate per porzioni