Il sidro dell’Oltrepò Pavese: il ritorno alle tradizioni

Non è un’innovazione quella che l’azienda La Valle della Frutta sta attuando nel territorio pavese, ma un grande e glorioso ritorno alle ricette del passato. Il sidro dell’Oltrepò Pavese è il risultato di ricerche nella storia della Val di Nizza, che ha portato Simone Rolandi a riscoprire un prodotto di grande pregio.

Il sidro è conosciuto anche come vino di mele e, in un territorio come quello dell’Oltrepò Pavese che è volto alla viticoltura, questa è una piacevole novità. Dico novità, ma in realtà è stata una tradizione a lungo abbandonata, mentre agli inizi del ‘900 era una pratica comune quella di trasformare le mele in sidro. Una lavorazione utile alla conservazione, quando se ne avevano a disposizione grandi quantità, ma anche una ricetta gustosa di cui anche i Celti andavano matti.

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ph credits La Valle della Frutta

Cos’è il sidro dell’Oltrepò Pavese

Una ricetta che compie un secolo quella che ha nelle mani Simone Rolandi. Una storia di successo che vede una bevanda tipica del passato, tornare in auge e alla ribalta verso il mondo dei più giovani. Simone la propone come accompagnamento ideale per aperitivi, ma anche come abbinamento a formaggi dal gusto deciso. La leggera effervescenza e il gusto delicato, rendono il sidro dell’Oltrepò Pavese l’ideale per accompagnare formaggi e salumi.

Il sidro è una bevanda ricca di proprietà benefiche e di principi attivi. Il suo tasso alcoli inferiore a vini e birre, lo rende perfetto anche per i più giovani. In Italia non ha un pubblico molto ampio, in quanto tipico di altre culture, ma oggi sembra tornare sul palcoscenico in grande stile. Quello di La Valle della Frutta è un processo di lavorazione completamente artigianale, che serve a mantenere intatte le caratteristiche delle mele impiegate nella produzione.

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ph credits La Valle della Frutta

Il sidro nella storia

Pare che le origini di questa bevanda risalgano al XIII secolo, epoca in cui Strabone scrisse che l’aceto di mele era impiegato come dissetante e come medicinale curativo. Fu la Britannia, grazie ai Romani a produrre i primi esemplari di sidro, fatto maturare all’interno di botti di legno. Sidro e idromele, nella storia, sono stati visti come liquidi da rituale, capaci di stordire ed evocare gli dei. Un’usanza celtica prevede che il giorno del matrimonio venga celebrato con l’assaggio di queste bevande. Furono proprio loro i primi a produrre il sidro come lo intendiamo oggi. Sempre secondo loro, era considerato un elisir di lunga vita. Oggi è utilizzato per la realizzazione di cocktail, ma anche di piatti interessanti e ricercati.

Oggi anche l’Oltrepò Pavese vanta una produzione d’eccellenza, che riporta alle origini questa nobile tradizione che rischiava di andare perduta. Simone Rolandi ha trovato il modo di elevare la pomella genovese, la mela del territorio, producendo un sidro che narra la storia di queste terre. Non mi resta che augurarvi Skål davanti ad un calice di sidro dell’Oltrepò Pavese.

Dove trovarlo

Azienda Agricola La valle della frutta di Simone Rolandi
Frazione, Via Nizza, 34, 27050 Val di Nizza PV



17 thoughts on “Il sidro dell’Oltrepò Pavese: il ritorno alle tradizioni”

  • ma che bella notizia! Ho scoperto il sidro in Normandia ma non avevo idea che si producesse così vicino a casa mia. Mi piace l’abbinamento con i formaggi… corro a provarlo!

    • Ma sai che super aperitivo ci esce! Io non ci avrei mai pensato perchè lo bevevo sempre in altri momento ed occasioni, ma ti assicuro che è super!

  • Proprio non sapevo che il sidro si producesse anche in Italia. L’ho sempre considerato come un prodotto tipico del nord della Spagna o della Bretagna. E’ lì che l’ho assaggiato, però onestamente non rifarò l’esperienza, il gusto non mi piace molto!

    • Quando vivevo in Sud Africa lo sostituivo all’acqua talmente mi piace! Credo che ormai lo si possa trovare in tutto il mondo, anche se le origini Pavesi sono molto antiche!

  • Non sapevo che si producesse anche in Italia. “La sidra” per la prima volta l’ho provata in Spagna, dove appunto si chiama “sidra”. In alcune zone della Spagna è la bevanda tipica e più comune, da sostituire alla cerveza o al tinto de verano. Questa cosa che si produca anche nel Pavese è super interessante, anche perché la trovo una bevanda buona da gustare sia fuori pasto che durante. Non conoscevo nemmeno il fatto che la ricetta del sidro come lo intendiamo oggi fosse celtica!

    • Eh si, il mondo celtico lo conosco molto bene ed è proprio da lì che ho scoperto questa meraviglia di cui ora non posso più fare a meno!

  • Ho provato il sidro qualche volta e non mi è dispiaciuto . In generale, mi piace riscoprire le tradizioni locali e conoscendo poco l’Oltrepo Pavese , farò indubbiamente tesoro dei tuoi consigli quando andrò a visitarlo .

  • Nel tuo blog scopro ogni volta ricette nuove e golose, e storie come questa del sidro, bevanda che conosco ma che non ho mai avuto il piacere di assaggiare

    • Devi assolutamente provarlo perchè è davvero ottimo! Adoro le mele, ma in questa versione sono ancora meglio!

  • Il sidro è la mia scusa per tornare spesso in Bretagna, dove credo producano le migliori bottiglie del mondo. Non conoscevo però quest’azienda dell’Oltrepò e mi hai quindi dato un ottimo motivo per organizzare un week end da quelle parti mia cara. Non vedo l’ora di poterlo assaggiare!

    • Se ti dovesse interessare anche l’idromele, ho scoperto un’azienda a Biella che ne produce uno buonissimo!

  • Non solo i Celti! Anche a me piace tantissimo il sidro o “l’acqua de pom”! Mi sento spesso incompresa per questa mia grande passione, ma il sidro ha una grande storia e la sua produzione ha step importanti e tradizioni antichissime. Conosco molto bene anche la produzione dell’Oltrepo’! Come ne berrei volentieri un bel bicchiere!

    • Non sei assolutamente sola! Io ti farei volentieri compagnia davanti ad un bel bicchiere di sidro!

  • Conosco l’Oltrepo pavese per la sua produzione vitivinicola, non immaginavo che vi si producesse il sidro di mele. Sempre bello quando tradizioni antiche che si stavano perdendo vengono recuperate appena in tempo perché non vadano perdute.

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