Le serate che nascono così, dal nulla, sono quelle che riservano sempre più soddisfazioni. Aspettare l’ultimo minuto per prenotare un ristorante il sabato sera può riservare spiacevoli inconvenienti come l’assenza di posti a sedere, ma altre volte lascia spazio ad ampi sorrisi post cena. Il caso di cui parlo è quello della Trattoria Settembrin di Graveglia di Carasco (GE).
Pasta fresca e tradizione ligure
Era una sera di allerta arancione e temporale… Sembra l’inizio di un romanzo noir, invece è l’inizio di una di quelle serate che fanno uscire dal locale tutti felici e contenti. Quelle serate dove si parla in allegria, dove si brinda a nuovi inizi e dove non c’è traccia di malumore. Il motivo? Il cibo fatto con amore.
La cena inizia con un assaggio dei primi piatti di pasta fresca fatta in casa. Dei mandilli de sea al pasto, dei pansoti in salsa di noci e dei tagliolini al ragù di cinghiale. Avete presente quei sapori industriali, che sanno di cose confezionate? Ecco, qui non ve ne è traccia.
Tutto ha quel sapore tipico di nonna, ma con una ricercatezza delle materie prime degna dei migliori ristoranti. Dico poco?
I secondi piatti ella Trattoria Settembrin
Si prosegue con il gran fritto all’italiana, il vitello tonnato e la cima.
Sono ipercritica sul vitello tonnato perchè è uno dei miei due piatti preferiti insieme agli agnolotti allo stufato. Questo della Trattoria Settembrin mi ha resa felice. Una salsa che sa di Piemonte, la carne di qualità che non era asciutta, un’armonia ben riuscita.
Però, c’è un però. La classifica dei piatti più buoni che io abbia mai mangiato ora deve cambiare. L’oggetto dello scandalo è stata la cima alla genovese. Cari cuochi della Trattoria Settembrin, come vi è venuto in mente di realizzare un piatto così buono? Una carne ottima, con quella vena di grasso che ha reso tutto morbido e saporito. Un ripieno delicato che non sovrastava gli altri sapori. Ho trovato in questo piatto l’equilibrio perfetto e una passione senza pari.
Ho scelto di non provare i dolci proprio per non coprire quel sapore che ricordo ancora adesso, mentre vi scrivo il mio resoconto. Dolci che gli altri commensali hanno, però, molto apprezzato.
Una storia di ricerca e passione
Cosa si nasconde dietro a questi piatti incredibili? L’amore verso il proprio territorio. Sono persone come Alex che mi aiutano a non sentirmi un’estranea in un luogo diverso da casa mia. Persone come lui che hanno passione verso le proprie origini e che la vanno a mantenere viva attraverso la ricerca delle materie prime migliori che caratterizzano la propria zona di provenienza.
Trattoria Settembrin è veramente custode della tradizione ligure. Fin dal 1863 servono i piatti della cultura gastronomica locale seguendo le ricette tramandate di generazione in generazione. Settembrino era il nome dato al vino locale dai contadini del posto. Poco ci volle a renderlo il nome dell’antica osteria. L’anima della cucina è stata fin da subito la scelta di intraprendere quella che era considerata la cucina povera, frutto delle materie prime fornite dalla natura.
Oggi la Trattoria Settembrin è un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina ligure. A completare l’opera ci sono anche il bar e le botteghe, dove è possibile acquistare i prodotti realizzati a mano direttamente dalle cucine.
Non so se il mio entusiasmo sia arrivato fino a voi, ma quel che posso dirvi è di prendere il telefono, prenotare e andare direttamente a Graveglia di Carasco.
Trattoria Settembrin
Via Antonio Mosto, 34, 16043 Carasco GE
0185380703