La Via di San Colombano: da Pavia a Bobbio

La Via di San Colombano è una variante della Via Francigena che collega Pavia a Bobbio, passando per le colline dell’Oltrepò Pavese. Come precisano gli Amici di San Colombano, da non confondersi con il Cammino di San Colombano (sul percorso fatto dal santo irlandese dall’Irlanda fino in Italia e fino a Bobbio), la Via di San Colombano è la frazione del cammino della Via degli Abati che da Pavia passando per Bobbio collega Bardi, Borgotaro e Pontremoli e poi prosegue nella Via del Volto Santo fino a Lucca.

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La Via dell’evangelizzazione

Il percorso della Via di San Colombano vede la sua origine nel periodo dominato dai longobardi, durante il quale Pavia era la capitale del regno. Era necessario un collegamento al monastero di Bobbio, centro culturale di rilievo in quell’epoca. Nei libri si può trovare la storia di San Colombano che, seguito dai suoi monaci, ha compiuto un’opera di evangelizzazione in questo territorio, contribuendo all’istruzione della popolazione locale.

Dopo aver percorso l’Europa, si imbatté nella regina Teodolinda, la quale gli donò il monastero di Bobbio, luogo dove il santo visse fino alla sua morte. Ancora oggi le sue spoglie si trovano nell’abbazia del borgo, motivo per la quale è diventata meta di molti pellegrinaggi ogni anno.

Dalla capitale dei Longobardi ad uno dei borghi più belli d’Italia

  • Distanza: 70 km
  • Partenza: Pavia
  • Arrivo: Bobbio
  • Punti d’interesse: Pavia, Broni, Canevino, Romagnese, Bobbio

La Via di San Colombano da Pavia a Bobbio, rientra in un altro importante percorso italiano: la Via degli Abati, che prosegue fino a Pontremoli. Dalla Pianura si inizia ad intravedere la prima collina verso Broni, continuando poi a salire fino a Canneto Pavese e ancora più in alto a Pometo. Tra vari sali e scendi, si giunge nel borgo che fu la casa di San Colombano.

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Prima tappa della Via di San Colombano: Pavia – Colombarone

  • Lunghezza: 21 km

Pavia è considerata da molti come una città a misura d’uomo per le sue dimensioni contenute. Tra i punti di maggiore interesse troviamo il Castello Visconteo, con al suo interno le bellissime sale affrescate e i Musei Civici, oltre alle mostre temporanee organizzate per ospitare opere provenienti da tutto il mondo. Altra tappa da non perdere è Piazza della Vittoria con il Broletto e, poco più in là, il Duomo.

Una passeggiata sul Ponte Coperto, vi farà scoprire la ‘lavandera del burg’, la statua della lavandaia, simbolo delle donne che lavavano i panni nel Ticino. Per intraprendere la Via, occorre seguire il percorso della Via Francigena e proseguire con la Green Way del Parco del Ticino. Dopo aver oltrepassato il Ponte della Becca, si tiene la direzione Broni- Stradella; giunti a Broni si prende la via dell’Acqua Calda fino a Colombarone, sul crinale di Canevino che separa la Valle Versa dalla Valle Scuropasso.

Seconda tappa: Colombarone – Caminata

  • Lunghezza: 22 km

Da Colombarone si percorre il crinale verso Castana e Cà Tessitori, dove si imbocca la deviazione per Canevino. Da qui si domina tutta la vallata e si percepisce la natura vinicola della zona. Il territorio è rinomato per la produzione di Moscato, Pinot e Riesling. Si prosegue verso Pometo, capoluogo del comune di Colli Verdi. Una discesa condurrà fino a Caminata, borgo fortificato in provincia di Piacenza, che prende il nome dai camminamenti segreti che venivano utilizzati in passato.

Terza tappa: Caminata – Pietra Corva

  • Lunghezza: 17 km

Dall’antico borgo di Caminata, si dovrà oltrepassare Trebecco e percorrere il sentiero Trebecco- Lazzarello tra i boschi fino a Praticchia (Romagnese). Sarà un percorso a cavallo tra i confini di Lombardia ed Emilia Romagna. Un’ultima salita porterà ai giardini di Pietra Corva, un insieme di sentieri all’interno di boschi di faggi e conifere, arroccati su dirupi di roccia vulcanica. I Giardini di Pietra Corva sono frutto del progetto del veterinario Ridella, il quale portò dai suoi innumerevoli viaggi svariate tipologie di piante in grado di adattarsi alla quota e al terreno, creando così un giardino botanico in continuo sviluppo.

Quarta tappa: Pietra Corva – Bobbio

  • Lunghezza: 10 km

Lasciando il Giardino Botanico, si segue il sentiero per Sassi Neri, passando per il Monte Groppo. Si esce sulla strada asfaltata del Penice e si scende per l’oratorio della Madonna del Caravaggio. Inizia ora l’antica strada del Sale per Milano, oggi Strada di Squera, che porta al Castello Malaspina- Dal Verme. La via dei Mulini condurrà all’Abbazia di San Colombano, termine dell’omonima Via.

L’abbazia è uno dei più importanti centri monastici europei e nella sua cripta vi è custodito il corpo del Santo in uno scultoreo sarcofago. Da non perdere è il Ponte Gobbo, o Ponte del Diavolo; la leggenda narra che San Colombano, frettoloso di raggiungere Bobbio, fece un patto col diavolo, scambiando la prima anima che lo avrebbe attraversato con una rapida costruzione. L’anima apparteneva ad uno sfortunato cane, le cui orme si trovano ancora nella cripta dell’abbazia.

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Via di San Colombano: tra vini e brusadela

La Valle Versa è sempre stata conosciuta come la terra del vino: dall’epoca dei Liguri, passando per i Romani, i monaci medievali, fino ai giorni nostri. Sui pendii di Canneto Pavese, Castana, Pietra de Giorgi e Montescano, nascono il Buttafuoco e il Sangue di Giuda. Basta cambiare sponda del torrente Versa che ci troviamo nella terra ideale per Bonarda e Barbera.

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Salendo appena più su troviamo Volpara e il suo Moscato. Canevino e Montecalvo sono invece conosciute per gli Spumanti Metodo Classico ricavati dal Pinot Nero. Per accompagnare questa degustazione, è perfetta la Brusadela di Romagnese, una focaccia nata quasi per sbaglio. In passato si usava testare la temperatura dei forni cuocendo un pezzo di pasta, che ne usciva leggermente bruciato; per mantenere viva questa tradizione, ogni ultima domenica di agosto, si tiene in paese la Sagra della Brusadela, grazie all’impegno della Pro Loco di Romagnese.



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