Halloween, come viene chiamata oggi questa festa ben più importante, è in realtà il capodanno celtico. Un evento che segnava (e segna) la fine del periodo della luce e stabiliva l’inizio del periodo più oscuro, votato alla ricerca interiore ed introspettiva. Samhain è una festività celtica dalle origini antichissime, andiamo a conoscerle insieme.
Il significato di Samhain
Per trovare le origini del capodanno celtico, occorre fare un salto indietro nel tempo presso le isole britanniche e l’Irlanda. Erano questi i luoghi abitati dai celti, soliti a suddividere l’anno in 8 parti fondamentali, ognuna segnata da celebrazioni e rituali. Quattro erano quelle che seguivano il ciclo solare:
- Yule: solstizio d’inverno il 21 dicembre
- Oestara: equinozio di primavera il 21 marzo
- Lithà: solstizio d’estate il 21 giugno
- Mabon: equinozio d’autunno il 22 settembre
le restanti quattro erano quelle che seguivano invece quello lunare:
- Beltaine: festa di primavera del primo maggio
- Imbolc: 1 febbraio
- Lughnasad: festa d’estate il primo agosto
- Samhain, festa dei morti celebrata l’1 di novembre
Quest’ultima, identificata anche come capodanno celtico, stabilisce la caduta del velo fra il mondo dei vivi e dei morti.
Come si celebrava il capodanno celtico
Il capodanno celtico durava tre giorni, durante i quali venivano fatti dei sacrifici animali per offrire alla terra un ringraziamento per il raccolto dell’anno trascorso. Come molte festività celtiche, anche Samhain viene festeggiata su più livelli. Quello materiale, con la sistemazione del raccolto e quello spirituale, con un viaggio introspettivo all’interno di sè stessi.
La celebrazione prevede l’apertura dei sidh, ossia dei tumuli dove vivono divinità ed eroi. Gli spiriti dei defunti vengono richiamati sulla terra dalla Tir nan oge, la dimensione parallela dove riposano in una condizione di eterna giovinezza. Sono molte le somiglianze con il Dia de los Muertos messicano, così come la celebrazione del giorno dei morti cristiano. Sono stati infatti i Romani a riprendere questa tradizione, adattandola all’epoca cristiana.
Il momento dell’accensione del fuoco sacro era uno dei più importanti del capodanno celtico. Si tratta infatti del Simbolo della rinascita e dell’inizio del nuovo anno. Erano i druidi a celebrare questo rito ed anticamente tutta la comunità era tenuta a parteciparvi. L’accensione era l’inizio all’assemblea dove si risolvevano i conflitti e dove veniva ripartito equamente il raccolto.
Come celebrare il capodanno celtico
Samhain non è una festa comune, ma bensì un viaggio all’interno della propria personalità . Un tempo non era usanza festeggiare in modo comunitario questa festa, proprio perchè era il tempo da dedicare all’individualità. Per favorire il rinnovamento interiore, oggi, una delle pratiche più comuni è quella di liberarsi dalle cose legate al passato. Oggetti, lettere, abiti, tutto è un peso in più da portarsi sulle spalle. Dedicatevi ad attività che vi fanno stare bene e che vi permettono di pensare. Io, ad esempio, mi dedico alla lavorazione della lana a maglia e ad uncinetto.
Il fuoco è il simbolo di Samhain, ma non vi verrà richiesto di accendere un falò nelle vostre case, bensì di tagliare col passato, accendendo simbolicamente una candela, tradizionalmente nera. Sono diversi gli elementi che caratterizzano il capodanno celtico, ve ne lascio alcuni qui sotto.
- Colori: Nero, Arancione, Rosso
- Prodotti: mele, granturco, patate, maiale, noci, sidro, idromele, zucca, thè di erbe, melograno
- Erbe: cardo, crisantemo, foglie di quercia, felce, artemisia, salvia e rosmarino.
- Incensi: mela, noce moscata, salvia, menta, mirra, patchouli
- Pietre: ossidiana, onice e corniole.
- Oli essenziali: patchouly, cipresso e mirra