Cosa vedere in Georgia in due giorni

Quasi tre giorni off di fila, quando mi ricapita? Devo approfittarne. Macchina prenotata, mappa alla mano e dove si va? A nord, a cercare il freddo! Ecco cosa vedere in Georgia, oltre la neve.

Finite le deep cleaning al chiosco, vado diretta a prendere la Ford Fiesta, ma al mio arrivo mi dicono che non è disponibile e, sorpresa delle sorprese, mi danno l’ultimo modello della Mustang. Come inizio non c’è male, no? Si parte verso Jacksonville tra freddo e canzoni latino americane come sottofondo musicale. Una città che sinceramente non mi ha fatta impazzire, ma penso sia a causa del fatto che le temperature fossero decisamente basse e che ogni locale fosse chiuso per il periodo delle feste natalizie. C’è da dire che il Main Street Bridge illuminato di azzurro e tutti gli addobbi natalizi, creavano una certa atmosfera, ma il freddo porta fame e non trovare nulla di aperto mi ha fatto cambiare rotta.

Confine superato, adios Florida!

Eccoci in Georgia, lo stato delle pesche e delle noci pecan! Cena veloce e poi dritta in motel, proprio come quelli che si vedono nei film; mi sembrava di essere Reese Whiterspoon nel film Wild, quando durante il suo viaggio si ferma nel motel e decide di eliminare dal suo zaino tutto ciò che di superfluo aveva. Un po’ mi sono sentita cosi anche io, non ho buttato niente di materiale, ma viaggiare mi fa ogni volta lasciare indietro qualcosa di me che non mi piaceva, per fare spazio a nuovi lati di me che non conoscevo. Torniamo a noi e a cosa vedere in Georgia.

Ed eccomi finalmente a Savannah! E’ caratteristica per svariati motivi: per essere la città più antica della Georgia, per avere un numero infinito di piazze, ma soprattutto per Forrest Gump, la sua famosa frase sulla vita e i cioccolatini, l’ha pronunciata proprio qui, sulla panchina di Chippewa Square. Che poi una bufera di neve mi abbia letteralmente travolta, è un altro discorso, ma i tipici vialetti e la bellissima promenade sul Savannah River, accompagnati da un bollente chai latte, mi hanno scaldato il cuore. L’essere da sola in una città impaurita dalla neve, che non si aspetta un clima simile e perciò si ripara al caldo del focolare domestico, mi fa godere al meglio i dettagli di un luogo che ha tanto da dire e da raccontare. Abbandonando i pancake allo sciroppo d’acero e la tempesta, mi dirigo verso Atlanta.

Cosa vedere in Georgia: next stop Olympic City

Siamo nel 1996 e la città cambia forma in seguito alle olimpiadi; Atlanta diventa un polo attrattivo e il centro della Georgia. I segni si possono ancora ammirare nel parco olimpico e nei vari edifici che le hanno ospitate. Quello che più mi colpisce è però il Mercedes Benz Stadium; stiamo parlando di football americano, ma quello che mi interessa è l’aspetto architettonico: una copertura che l’architetto dice ‘ispirata al Pantheon’, una vetrata che consente una libera visione sullo skyline di Atlanta, ma soprattutto, un senso di grandezza e maestosità che toglie il respiro.

I grattacieli non mancano, e quale modo migliore per vederli se non salendo su uno di essi per avere una visuale a 360°? Eccolo là! In lontananza vedo il museo di Meyer e Piano. Oh, ma aspetta, quello è il Ten Peachtree Place di Graves! E quella? Non sarà davvero la biblioteca di Breuer? Mi sembra quasi di entrare in uno dei miei libri universitari e l’animo da architetto che c’è in me si sta svegliando dal lungo letargo.

Da quassù è tutto più bello, il cielo azzurro lascia scorrere i pensieri come se facessero uno slaloom tra tutti i grattacieli, accozzandosi tra loro, fino a quando raggiungono la pace. Cosa che ho fatto anche materialmente perchè il viaggio si è concluso con la visita al tempio induista di Atlanta.

Insomma, resoconto di questo road trip: