Tradizioni natalizie in Oltrepò Pavese

Oggi vorrei parlarvi delle tradizioni natalizie in Oltrepò Pavese. Un viaggio che parte dall’Antivigilia e che arriva al sontuoso pranzo di Natale.

La sera delle Sette Cene, la tradizione culinaria natalizia dell’Oltrepò Pavese

Già il nome fa intuire quale potrebbe essere la portata di questa cena. Più che porzioni bibliche, però, si tratta di varietà di prodotti, ognuno con una valenza che va al di là del solo aspetto culinario. La sera delle Sette Cene si celebra l’antivigilia di Natale. Piatti di magro, che potessero però riempire e saziare i commensali che avrebbero dovuto digiunare il 24, prima dei lauti pranzi del 25.

Sette le portate che componevano il menù, come i peccati capitali, i giorni della creazione e le ore di luce in inverno.

Elisa Cortello

Un mix tra tradizioni pagane e cristiane che attribuiva ad ogni singola pietanza un valore simbolico. Questi sono gli ingredienti principali che andavano a comporre le varie portate:

Il menù prevedeva poi le caratteristiche Sette portate, frutto dell’assemblaggio dei prodotti del territorio.

Gran parte degli ingredienti che si trovano in questa tradizione culinaria natalizia provengono dal territorio pavese. Gli altri sono frutto dei commerci che avvenivano grazie alla Via del Sale, che passava proprio in queste zone.

I dolci delle tradizioni natalizie in Oltrepò Pavese

Non è Natale senza dolci. Lo sapeva anche il Nonno Gianni che ogni anno prendeva a me e a mia sorella la Buséla, il tipico dolce di frolla a forma di bambola. Ne prendeva sempre due, un omino e una donnina. Originariamente, l’impasto non era a base di frolla, ma bensì di pane. I contadini non avevano molti ingredienti a disposizione e si trovarono ad inventare questo prodotto da dare in dono ai propri figli. Gli elementi del volto e gli abiti venivano fatti con fagioli, lenticchie, uvetta e scorze d’arancia, in modo da rendere più realistico l’aspetto della bambola.

Fra le tradizioni natalizie dolciarie, esiste anche un dolce che nel tempo è andato perduto: il Tripolino. Si trattava di torroncini ricoperti di cioccolato fondente prodotti da uno storico stabilimento di Voghera, chiuso nel 1994. Talmente buono da giungere persino negli Stati Uniti d’America. Sono in molti a rimpiangerne la presenza sulle tavole di Natale, chissà che a qualcuno venga l’idea di tornare a produrlo.

Antipasti, primi e secondi: cosa si trova sulle tavole pavesi

Impensabile l’idea di sedersi a tavola e di non trovare i ricchi piatti di antipasti locali. Non mancano mai i salumi, fra cui il re indiscusso è il Salame di Varzi. Personalmente amo anche il salame cotto e la coppa, anch’essi onnipresenti. Sarà semplice trovare anche l’insalata con i nervetti, fatta con zampini di maiale, carote, cipolle, sedano, fagioli e alloro.

Nella mia famiglia, la tradizione di Natale prevede Agnolotti e Risotto ai funghi. Due piatti della tradizione che si consumano durante tutto l’anno, ma che a Natale danno quella sensazione di casa anche se ti trovi a centinaia di chilometri di distanza. Non arrivo quasi mai ai secondi, e passo solitamente ai formaggi locali che concludo il pasto prima dei dolci, ma non mancano mai stufati e arrosti.

Abbiamo capito che in Oltrepò Pavese non si muore di fame. Non ci resta che mettere le gambe sotto al tavolo.