La Cipolla di Breme: una Dolcissima scoperta

La cipolla di Breme conquista tutti

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Fa piangere senza dire nulla;

Non la mangi se hai incontri importanti;

Se la usi, non devi andare dal dottore;

Che cos’è che è in grado di fare tutte queste cose?

La cipolla, ovviamente!

Le storie che circolano su questo ortaggio sono molte e a volte anche simpatiche, come le dicerie che ne vogliono una tagliata a metà in un barattolo accanto a chi è malato di polmonite per curarlo in una sola notte. Scientificamente è molto importante la sua funzione di antibiotico che la rende utile nella cura di infezioni della pelle.

Cento grammi di cipolle forniscono 35 calorie, fattore che la rende un alimento ipocalorico, ma allo stesso tempo molto ricco di fibre.

Il territorio: la Lomellina

Abbazia di San Pietro – Breme

Breme è un paese situato in Lomellina, una terra che ricorda un collage di vari elementi: canali, campi, risaie. Nota per l’antica abbazia di San Pietro, è conosciuta sin dai tempi antichi per la sua posizione strategica alla confluenze del Po e del Sesia. All’interno dell’abitato, dietro la vecchia pieve, si scorgono ancora i resti del castello trecentesco. Gli eventi più importanti della sua storia sono raccontati in un testo di storiografia medievale, il «Chronicon Novaliciense», scritto da un monaco anonimo intorno alla metà del XI secolo.

L’architettura di Breme si rifà al romanico paleocristiano con la caratteristica muratura in laterizi misti a ciottoli di fiume.

Il prodotto: la cipolla di Breme

La storia della Cipolla di Breme inizia nel 906 d.c. quando i monaci della Abbazia di Novelasca, scappati dall’attacco da parte dei saraceni, si fermarono proprio qui, dove trovarono il terreno adatto alla coltivazione di ortaggi tra cui la cipolla.

Quella di Breme, la si può mangiare anche cruda, data anche la sua alta digeribilità. Ha una caratteristica forma schiacciata, una buccia di colore rosso intenso e un peso che si aggira mediamente intorno a 700 g, ma può arrivare a superare il chilo. Ogni anno, il secondo fine settimana di giugno si svolge la “Sagra della Cipolla Rossa, detta la Dolcissima”.  Nel Giugno 2008 l’Amministrazione Comunale ha istituito l’ identificazione De.C.o (denominazione comunale di origine) al fine di caratterizzare in modo inequivocabile “la Cipolla Rossa di Breme”.

La gastronomia: preparazioni e sapori

Il suo particolare gusto persistente, ma pacato che le ha fatto assumere il suo affettuoso soprannome ‘La Dolcissima’, fa si che la si possa usare  a tutto tondo: dagli antipasti ai dolci, cosa che sanno fare in modo magistrale presso la ‘Trattoria da Mafalda’ a Breme, dove si può degustare un menù completamente a base di cipolla.

A partire dalle insalate con nervetti, fagioli e tonno, formaggi e salumi locali; le cipolle sono le protagoniste, in carpione, in agrodolce, in tutte le salse. I primi sono parte della tradizione pavese: dal risotto pasta di salame e Bonarda ai ravioli al ragù d’anatra. Il dolce lascia inizialmente perplessi: crostata con marmellata di cipolle, un accostamento inedito, ma molto gustoso. A concludere il tutto la grappa alle cipolle.

INDIRIZZI UTILI

Trattoria da Mafalda
Via Po, 18 – 27020 Breme (PV)0384 77053

Comune di Breme
Via Abbazia, 17 – 27020 Breme (PV)
0383 477041