Questa torta di grano saraceno arriva dal Trentino Alto Adige o forse dalla Valtellina, dove l’avvolgente sapore della confettura di mirtilli, riesce ad elevare una base rustica, sublimandone la dolcezza. Il nome originale è per me impronunciabile, ma ve lo propongo ugualmente: Schwarzplententorte o Buchweizentorte. Quando l’ho sfornata, farcita e servita, è durata giusto il tempo di una foto (venuta anche male), poi è sparita nel nulla!
Per via delle sue caratteristiche, il grano saraceno venne chiamato impropriamente grano, nonostante si tratti di un seme. Questa scorretta denominazione nacque in seguito alla prima comparsa in Europa nel XV secolo, quando arrivò ad opera dei Turchi. Dall’Asia, passando per il Mar Nero, sbarcò in Germania dove venne conosciuto come grano dei pagani, poiché importato dall’Oriente. Da sempre è stato considerato un prodotto per le classi più povere, è economico, semplice da produrre, ma poco versatile nella panificazione, poiché rilascia poco amido e di conseguenza inibisce la lievitazione, è invece perfetto per i dolci.
È uno dei prodotti caratteristici della cucina valtellinese; utilizzato per la preparazione di pizzoccheri, polenta taragna e sciatt. Settembre è il mese in cui i campi di grano saraceno fioriscono e in cui è consigliata una visita a Teglio, luogo che diede alla nascita i famosi pizzoccheri. Ma andiamo ora alla nostra ricetta della torta.